Comunicato stampa dei dipendenti part- time della provincia di Catanzaro

Comunicato stampa dei dipendenti part- time della provincia di Catanzaro

CatanzaroComunicato stampa dei dipendenti part- time della provincia di Catanzaro:

“Appello al neo Assessore Regionale al lavoro sulla condizione dei part time dei Centri Impiego della Provincia”

 Le cronache dei giornali e qualche recente scambio verbale tra consiglieri provinciali hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica catanzarese il problema costituito dal funzionamento ridotto dei servizi a sportello nei Centri per l’ Impiego della Provincia e dei ritardi accumulati nelle procedure di profilazione dei soggetti iscritti al programma Garanzia Giovani. Come dipendenti impegnati nello svolgimento delle attività nei Centri Per Impiego ci spiace dover constatare che sia nei comunicati dell’Amministrazione che nei comunicati stampa di molti consiglieri, il principale motivo di tali disfunzioni sia stato clamorosamente omesso: nella nostra provincia i servizi non funzionano anche perché decine di dipendenti lavorano e sono pagati al 50%, ormai da anni.

Partiamo dai dati di realtà che più abbiamo urgenza di far conoscere.
Siamo oggi rimasti in 29; tutti dipendenti che nel lontano 2003 fummo selezionati con pubblico concorso, per come previsto dalla legge di riforma dei servizi per l’Impiego, con la finalità di inserire nei costituendi Centri per l’Impiego professionalità capaci di svecchiare metodologie e procedure. Fino al 2008 abbiamo lavorato con dei contratti temporanei e successivamente, per come previsto da precise e vincolanti norme di legge, siamo stati stabilizzati a tempo indeterminato, ma con un contratto part-time di sole 18 ore, per asserite mancanze di risorse. Da sette anni siamo quindi lavoratori funzionari dimezzati in seno all’Amministrazione Provinciale di Catanzaro: tutti laureati, tutti impegnati quotidianamente nella realizzazione di attività unanimemente riconosciute come esemplari e con molti di noi che hanno oggi la titolarità di importanti uffici da cui dipendono risposte per soggetti deboli quali cassaintegrati, mobilitati, disoccupati, giovani Neet che quotidianamente si rivolgono agli sportelli; tutti accomunati da questa condizione di part-time forzato e involontario che ci vede impegnati al lavoro per solo 18 ore settimanali.
Con la nuova Amministrazione ci era sembrato di cogliere una diversa disponibilità che però non si è mai tradotta in atti concreti. Al presidente Bruno abbiamo chiesto fin dall’inizio del suo mandato di valutare la possibilità di avere un’integrazione delle ore contrattuali prima dell’approvazione della legge di stabilità 2015 che tutti (o quasi) sapevano di lacrime e sangue per gli Enti Locali e per i dipendenti. La data del 31/12 è trascorsa e nulla è stato fatto nonostante le molteplici segnalazioni inviate al Dirigente da parte dei Responsabili dei Centri per l’Impiego e da parte dei dipendenti stessi, visti i carichi di lavoro che aumentavano in modo esponenziale, sia per il collocamento a riposo di numerosi dipendenti per sopraggiunti limiti di età che per l’aumento delle iscrizioni al programma Garanzia Giovani. Abbiamo quindi provato a chiedere all’Amministrazione, in subordine, di voler procedere almeno con solerzia alla preparazione di un Piano per i Servizi per l’Impiego come per gli anni precedenti, anche al fine di non perdere le risorse comunitarie che, altrimenti, andranno restituite se non spese entro il 31/12/2015. Tutto poteva (e doveva) avviarsi con l’inizio dell’anno 2015. In più occasioni pubbliche, nei primi mesi dell’anno, il Presidente Bruno ci ha riferito che il Piano era “sostanzialmente” pronto per essere inoltrato in Regione ma difatti, e solo su nostra pressione, lo stesso è stato redatto e consegnato agli inizi di Giugno, risultando Catanzaro ultima tra le province della Calabria. Di più, mentre le altre province sono già operative il Piano di Catanzaro è ancora fermo presso gli Uffici del Dipartimento Lavoro della Regione, e nessuno ci ha ancora spiegato le ragioni di tali ritardo. Anche in un contesto generale che si va facendo sempre più fosco in ragione di norme come la “Delrio” ed il “Jobs Act” che non chiariscono molto su risorse e competenze ai servizi per il lavoro un punto sembra ormai consolidato: ogni Regione deve farsi carico dei servizi per il lavoro, sotto il coordinamento di un’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive per il Lavoro (ANPAL) e parte delle risorse per il pagamento degli stipendi dei dipendenti devono essere attinte da risorse comunitarie. Alle regioni che entro fine settembre risulteranno inadempienti potrebbero essere sottratte anche le quote di finanziamento garantite dal governo per la copertura di una parte dei costi, con il rischio di un blocco totale di tutti i servizi. Ci sembra pertanto sempre più indispensabile un nuovo sforzo progettuale e organizzativo e confidiamo che la Regione Calabria sappia cogliere questa sfida con rinnovata energia e determinazione.
La soluzione che noi ricerchiamo dopo tanti anni è l’ottenimento di una piena dignità di lavoratori messi nelle condizioni di operare al meglio per portare avanti servizi e attività importanti per i cittadini. Anche la Provincia può fare la sua parte: oltre ai dipendenti impegnati nei centri per l’impiego esiste infatti un nutrito gruppo di dipendenti, anche essi part time, che da anni sono stati chiamati dall’Amministrazione a prestare servizio presso altri Settori. Nei prossimi giorni l’Ente sarà chiamato a rivedere la pianta organica e riteniamo opportuno e doveroso una piena valorizzare di tali risorse. Noi intendiamo denunciare questo stato di perenni part time che non può essere più umanamente ed economicamente sopportato e chiediamo al nuovo Assessore Regionale di voler considerare con urgenza quanto sopra esposto per evitare di penalizzare ulteriormente i lavoratori della provincia di Catanzaro. Ribadiamo altresì di essere, come sempre, disponibili ad un confronto aperto con l’Amministrazione Provinciale e con quella Regionale al fine di definire un percorso che ci possa infine condurre alla piena stabilizzazione. Siamo tutti in attesa da ben sette anni di un segnale di attenzione, verso di noi ma soprattutto verso i servizi che portiamo avanti. Finora non l’abbiamo colto. Lo attendiamo con fiducia per le prossime settimane.

 

Franco Falvo

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