Si chiude questa sera la mostra del libro di Lamezia, una mostra che ha messo in luce tantissimi editori calabresi e soprattutto tantissimi autori locali appartenenti alla nostra sfortunata terra. Proseguire in questa direzione con tante altre iniziative tendenti a valorizzare l’editoria calabrese significa stimolare l’amore per la lettura e non solo. Anche noi, con il nostro premio letterario a carattere storico – il Ferula d’Oro giunto alla quarta edizione- rivolto ad autori che scrivono sulla storia e/o personaggi della Calabria, cerchiamo di dare il nostro piccolo contributo per promuovere la nostra cultura in una regione dove è difficile vivere. Solo se comprendiamo che la lettura di un libro apporta dei benefici riusciremo a trasmettere queste sensazioni anche ai nostri figli, oggi presi da tanti strumenti elettronici che un pò esulano dall’infondere il piacere della lettura.
Quali sono gli effetti della lettura sul nostro spirito? Perché leggere dovrebbe farci stare meglio? Cosa la letteratura porta alla nostra esistenza? Se lo è chiesto la scrittrice bulgara Maria Popova in alcune riflessione pubblicate sul suo blog e che riporto qui di seguito .
“La morale è una: la letteratura è uno strumento che può aiutarci a vivere e a morire con un po’ più di saggezza, bontà e serenità. In particolare, poi, sono 4 i motivi per cui leggere fa bene allo spirito.
1 – Guadagnare tempo
Anche se potrebbe sembrare di perdere tempo leggendo un libro, in realtà se ne risparmia perché leggere ci apre a una serie di emozioni e di fatti che, per sperimentarli tutti in prima persona, servirebbero anni, decenni, forse più vite.
2 – Diventare migliori
La letteratura compie la magia di farci vedere le cose della vita da molteplici punti di vista, di prendere in considerazione le conseguenze delle nostre azioni sugli altri, ci fa conoscere modelli di persone gentili, generose, in sintonia con il nostro essere. La letteratura si pone all’opposto dei valori dominanti della società, denaro e potere prima di tutto. Gli scrittori sono dall’altra parte della barricata.
3 – Curare la solitudine
Noi siamo più strani di quanto ci piaccia ammettere e se è difficile autodefinirci, nel libri troviamo invece la descrizione di chi siamo e di come veramente si svolgono i fatti intorno a noi. È come se lo scrittore ci conoscesse meglio di quanto noi conosciamo noi stessi e trovasse con maggiore facilità le parole per descrivere le nostre fragilità e le esperienze interiori che abbiamo vissuto. In un certo senso, gli scrittori ci aprono la mente e di segnano la strada per conoscerci meglio, guardarci in modo più sereno e non sentirci vittime di paranoie strane che ci portano alla solitudine.
4 – Prepararci al fallimento
Viviamo con il terrore di essere dei “perdenti”. Siamo circondati da notizie di fallimenti che hanno solo un’aurea negativa. In realtà, la letteratura è piena di storie di fallimenti di vite più o meno complicate ma il grande libro non giudica con durezza l’errore e non lo guarda da una sola angolazione. “