GIOVEDI’ A LAMEZIA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SU DON GIULIO FAZIO, SACERDOTE E POETA CALABRESE

GIOVEDI’ A LAMEZIA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SU DON GIULIO FAZIO, SACERDOTE E POETA CALABRESE

1967: don Giulio a Conflenti

1967: don Giulio a Conflenti

Un grande appuntamento culturale per conoscere la vita e le opere inedite del sacerdote-poeta don Giulio Fazio, parroco prima a Conflenti e poi a Feroleto Antico, scomparso nel 1999. Il libro dal titolo “Don Giulio Fazio, pastore e poeta della quotidianità” edito da Cymoff edizioni di Catanzaro, scritto dal giornalista Franco Falvo a 16 anni dalla morte del sacerdote, sarà presentato giovedì 26 maggio alle ore 18,00 presso il Circolo di Riunione di Lamezia Terme, in via Lissania . All’incontro, che sarà moderato dalla prof.ssa e giornalista Lina Latelli Nucifero, oltre all’ autore interverranno: il prof. Felice Iannazzo, Presidente del Circolo di Riunione e la prof.ssa e critica letteraria Giovanna Villella. Un incontro voluto dal Circolo per far conoscere ai cittadini la vita ma soprattutto le opere di questo sacerdote-poeta della diocesi  lametina scomparso nel 1999 e che ci ha lasciato un interessante patrimonio culturale costituito essenzialmente da centinaia di versi in lingua ed in vernacolo calabrese.La sua poesia – ha scritto Franco Falvo, giornalista, scrittore e autore di numerosi libri di storia locale –  è molto simile a quelli dei grandi poeti del Reventino, come Vittorio Butera e Michele Pane, ed è una poesia che emerge timidamente nel panorama culturale calabrese. In questo lavoro emerge però un altro Giulio, quello dell’età giovanile, ossia il vero animo poeta dell’uomo, quello che già ai primi anni della sua vita si dilettava a scrivere versi in lingua sino agli ultimi anni del seminario. Dopo una lunga pausa, durata qualche decennio, l’animo poetico di Giulio si risveglia riprendendo  a scrivere versi esclusivamente in dialetto locale regalandoci tantissimi versi che testimoniano la bellezza e il valore del nostro dialetto locale.

PERDONO!

Mi si è fatto buio  ad un tratto

e sono rimasto sbandato

perché camminavo disordinatamente.

Ho temuto di perdere per sempre

la via che porta alla mia casa.

Ma proprio non c’è una stella,

un raggio di luna soltanto,

che possa guidarmi diritto?

Perdono, se tanto peccai verso la casa paterna,

se ho fatto i miei passi a ritroso!

Un cielo stellato, un bel sole,

una verde collina, un ruscello

li ho visti più volte col cuore velato di gioia

pensando ad un grande Signore;

ed ora li sento sdegnati della mia viltà.

Un cielo stellato, un bel sole

mi ricondurranno all’Amore.

Giulio Fazio

Franco Falvo

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