RICORDATO VINCENZINO GALLO CON UNA MANIFESTAZIONE DELLA PRO LOCO

RICORDATO VINCENZINO GALLO CON UNA MANIFESTAZIONE DELLA PRO LOCO

VEDUTA DI PIAZZA MANGANI NEGLI ANNI 70

VEDUTA DI PIAZZA MANGANI NEGLI ANNI 70

FEROLETO ANTICO. La pro loco “Feroletum” con una manifestazione che si è tenuta nella piazzetta di palazzo Cosentini ha ricordato ad oltre vent’anni dalla morte il poeta e uomo di cultura Vincenzino Gallo. D’innanzi ad un nutrito pubblico  ed alla presenza del fratello Antonio sono state declamate alcune poesie del poeta scomparso ed è stata tracciata una sua biografia. La serata, introdotta e coordinata dalla docente Finita Cerchiaro, ha dato modo di riscoprire le opere di questo autore regalando ai presenti momenti di intensa commozione. Vincenzino Gallo era  nato  il 3 luglio del 1928. Fu un uomo che attraverso i suoi scritti ha espresso il suo attaccamento al paese, alla sua gente e, se la malattia gli avesse risparmiato almeno una parte di sofferenza, di certo avrebbe continuato a scrivere per raggiungere alti traguardi.  Fu impegnato, prima della malattia, in diverse attività culturali e sociali, e chi lo ha conosciuto di persona lo descrive come un uomo buono e di sani principi morali. Chi è stato suo alunno ha avuto modo di apprezzarne la sua grande dote di pazienza, indispensabile per chi svolge l’ attività di insegnante. Schivo alle discussioni, umile nel rapporto con gli altri e molto impegnato nel sociale ha lasciato molte tracce del  suo sensibile animo. Autore di un libro dal titolo Riflessioni dove sono raccolte alcune sue poesie ed alcuni suoi racconti, Vincenzino Gallo per molto tempo ha collaborato anche ad alcuni periodici locali ed ha scritto un romanzo rimasto inedito. Molto interessante anche la testimonianza di Gino Perri che ha conosciuto personalmente  Vincenzino Gallo quando entrambi gestivano un circolo ACLI a Feroleto Antico. Comunque nel corso della serata ma anche attraverso la lettura dei suo scritti è emersa la personalità di questo autore locale.  In molti suoi versi emerge anche  il tormento della sua malattia che lo costrinse per molti anni su una sedia a rotelle impossibilitato ad uscire e socializzare così come nei suoi anni giovanili. Ecco quanto venne scritto sull’antologia di scrittori calabresi edita da Pellegrini Editore nel 1972: “la sua preparazione umanistica, attinta per molti anni in diversi istituti religiosi Lo hanno formato nel più alto senso della parola, e sia i versi quanto la prosa dimostrano chiaramente la sua cultura.” Si è spento il 23 agosto del 1989.

                                                                                     FRANCO FALVO

 

 

Franco Falvo

I commenti sono chiusi.