SERRASTRETTA AL SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE

SERRASTRETTA AL SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE

SAM_4050-2000Si è svolta nei giorni che vanno dal 22 al 27 ottobre a Torino l’edizione 2014 del “Salone Internazionale del Gusto” e “Terra Madre”. Essa è in assoluto il più importante  palco per produttori di qualità, artigiani dell’agroalimentare,  difensori della biodiversità e dell’identità  territoriale, provenienti da tutto il mondo.

Temi centrali dell’anno 2014:  Tutela alla Biodiversità e Agricoltura Familiare.

 l’Arca del Gusto che viaggia per il mondo con l’intento di raccogliere e preservare  i prodotti che appartengono alla cultura, alla storia, alla tradizione del pianeta (la Calabria ha partecipato con ben 23 prodotti tra legumi, mele, castagne …); L’”Agricoltura familiare” celebrata contestualmente in tutto il mondo dalla FAO; tema importante per il nostro passato, presente e futuro, in quanto è un modello tramandato attraverso le culture e i contenti per millenni e ancora assolutamente vivo.

 

Ampio e ricchissimo il calendario degli eventi a partire dalle attività promosse e attuate dal MIPAAF, passando per appuntamenti a tavola e degustazioni deliziosamente varie e disparate, per arrivare ai tanti laboratori del gusto e alle scuole di cucina. Tanti anche gli eventi attuati nei singoli stand e nelle varie sale congressi. 

La Calabria presente anche in questa edizione racconta ed evidenzia, grazie alle tantissime attività proposte, il suo forte attaccamento alla terra, alle radici e ha la volontà di tramandare e divulgare le sue tradizioni considerando le esperienze significative che stanno delineando il volto nuovo del settore agroalimentare e identità territoriale regionale.  Presenta, così, il suo progetto-slogan: Profondo Food che nasce dalla collaborazione tra la Regione Calabria ed Unioncamere Calabria, per il Salone del Gusto e Terra Madre.

convention Petrini-1-2000Attivamente presenti per la Regione Calabria Giuseppe Zimbalatti dirigente generale Agricoltura  Foreste e Forestazione e Giacomo Giovinazzo dirigente di settore.

I delegati serrastrettesi della Comunità del Cibo “Castagne e Pastille di Serrastretta”, Giacomo Gigliotti e Maria Antonietta Mascaro (entrambi soci della Coop. Monti del Reventino)  facenti le veci del referente Angelo Aiello veterano della manifestazione (ma quest’anno assente), hanno vissuto per la loro prima volta il Salone del Gusto e Terra Madre rimanendone abbagliati e a volte facendosi trascinare da suoni,  colori, odori, sapori che solo un evento del genere può e sa dare.

La prima emozione che hanno provato, giunti a Torino Lingotto è stato l’accreditamento presso il Centro Congressi luogo in cui hanno trovato Marisa Gigliotti della Condotta Slow Food di Soverato versante Jonico che li ha indirizzati e consigliati tra la miriade di eventi proposti.

Gli svariati eventi hanno portato i ragazzi, insieme ad altri rappresentati e soci Slow Food serrastrettesi, Giuseppe Fazio, Franco Fazio, Luigi Fazio, Delfino Maruca a partecipare il  23 ottobre al tema di difesa e presentazione dei borghi come Cleto e Serrastretta. Il primo, borgo avente solo 40 persone che con grande tenacia e passione vuole riprendere energia dalla rupe lanciando l’idea delle forme di formaggio di Petramala, affinato nelle fosse, facendo così rivivere il borgo con eventi artistici di qualità.

Passando poi per Serrastretta e la sua ginestra abilmente trasformata da fine arbusto in filato e poi tinta con colori naturali dalla tessitrice Sibilla Puteri che con la sua arte ha attirato l’attenzione di molti che hanno tessuto insieme a lei qualche trama della bandiera delle Donne dell’Appennino.

Molto belli e suggestivi sono stati i momenti in cui alcune trame di questa bandiera sono state tessute da donne non solo provenienti dall’Appennino ma da paesi  lontani come il Kenya e la felicità di queste donne era talmente tanta  che non solo si percepiva, ma traspariva e si respirava!

Proprio questa bandiera, recante i colori del cielo, della terra e delle donne, tessuta al Salone del Gusto dalla Puteri è stata consegnata dalla sua creatrice insieme a Marisa Gigliotti, referente Calabria per il Progetto Appennino, e alle donne dell’Appennino: Vincenzina Scalzo, Maria Procopio e Maria Antonietta Mascaro, durante la cerimonia di chiusura della conferenza avente il tema: “Dagli Appennini alle Alpi: la montagna racconta e tesse il futuro”.

Sempre le donne dell’Appennino nella bella e accogliente cucina dell’Umbria hanno riproposto l’evento “le donne con le mani in pasta”. Donne provenienti da tutto l’arco appenninico che con la loro sapiente arte culinaria si sono cimentate nella preparazione di pizzoccheri (Lombardia), tagliatelle al tartufo (Umbria), lasagne e ceci (Campania),  lombrichi al sugo (Lazio), pesto su crostini (Liguria), lasagne e cotechino (Abruzzo), maccarruni al sugo di ‘nduja e spolverata di ricotta affumicata (Calabria). Insomma lo stand dell’Umbria ha accorciato le distanze dell’Appennino a suon di prelibatezze!

Ecco un modo per Divulgare Cucinando, tema affrontato da Jamie Oliver chef e attivista alimentare, da Alice Waters vice presidente internazionale Slow Food e da Carlo Petrini Presidente Slow Food e ideatore del salone del Gusto. Convention gremita e seguita con grande interesse dai ragazzi della “Comunità del Cibo  Castagnee Pastille” di Serrastretta.

Cucinare e insegnare a farlo. Se l’azione e la comunicazione avvengono senza perdere di vista le connessioni tra ambiente e produzione la cucina diventa il luogo della divulgazione, della comunicazione politica e della formazione dei cittadini, ecco il suo tema centrale!

Per il progetto Slow food “L’Appennino che verrà” sono stati tenuti degli incontri nei vari stand e sale congressi e a questi hanno preso parte e sono intervenuti la dott.ssa Vincenzina Scalzo ed i delegati Gigliotti e Mascaro delineando e descrivendo le aree interne in cui vivono e operano, proprio in virtù delle esperienze che si ritrovano a vivere quotidianamente con la Coop. Monti del Reventino, cercando di accentuare l’importanza e la tutela di una pianta da frutto come il castagno che è punto comune per tutto l’Appennino.

Proprio le castagne, nello stand della Calabria,  sono state il tema centrale di domenica 26 ottobre.

Marisa Gigliotti descrive con dovizia di precisione l’area del prodotto che da lì a poco sarà degustato, saluta e ringrazia tutti coloro che hanno fatto si che si potesse effettuare tale degustazione: dallo chef Delfino Maruca titolare del ristorante “Il Vecchio Castagno” che ha fornito la glassa al caramello con la quale sono state servite le gustosissime Rusarelle, a Marco Molinaro, titolare dell’Agriturismo “E Turre”, giovane cuoco  emergente ma carico di tradizione, passando per Angelo Aiello referente della Comunità del Cibo serrastrettese, a  Giuseppe e Franco Fazio, titolare del vivaio Allasia Plant Magna Grecia, uno dei primissimi a intervenire sulla problematica del cinipide.

La parola poi passa a  Vincenzina Scalzo tecnico dell’ ARSAC attiva oramai da anni circa la lotta contro il cinipide.

La dottoressa sottolinea come molto si sia fatto questi anni merito della sinergia tra Amministrazione comunale con il sindaco Felice Maria Molinaro, tra i produttori e i singoli proprietari terrieri. Quest’anno in particolare grazie a raccolte volontarie e all’aiuto dell’amministrazione, quasi tutta l’area serrastrettese è stata coperta da lanci del torymus sinensis e i segnali di ripresa cominciano lentamente a prospettarsi, anche se le piante sono visibilmente affaticate.

Tocca alla delegata Mascaro descrivere il prodotto utilizzato per la degustazione: per il primo piatto interpretato e creato dalla chef Caterina Ceraudo di Strongoli sono state utilizzate le castagne “purmentie”(primizie) base della knell cremosa posta sul fondo del piatto e avvolta da funghi porcini e brodo. La guarnizione prevedeva una sfoglia sottilissima fatta con le castagne “lucente” castagna piccola ma decisamente dolce e saporita. Tale sfoglia è la nota croccante del piatto.

Proprio le castagne “lucente” sono le protagoniste della seconda degustazione: le Rusarelle. 

Rosario inventore di questa delizia è riuscito con il mero aiuto del vapore a ottenere una castagna morbida, estremamente gustosa di colore scuro, che può essere mangiata al pari delle caramelle. La modalità di degustazione delle Rusarelle è di norma con una glassa di vincotto o di caramello. Proprio questa seconda opzione è stata scelta per la degustazione 2014 e ha riscosso un ottimo successo! 

Franco Falvo

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