ANNIVERSARI: IL 25 APRILE DEL 1999 DON GIULIO FAZIO LASCIAVA QUESTA VITA TERRENA

ANNIVERSARI: IL 25 APRILE DEL 1999 DON GIULIO FAZIO LASCIAVA QUESTA VITA TERRENA

don Giulio in un momento di socializzazione

don Giulio in un momento di socializzazione

Il 25 aprile del 1999, proprio nel giorno della Liberazione, se ne andava da questa vita terrena don Giulio Fazio. Sono sedici anni che  don Giulio , dopo aver guidato la nostra parrocchia per dieci anni, ci ha lasciati. Ognuno di noi ricorda qualcosa di lui, non solo come sacerdote ma anche come uomo e come artista.

Non voglio ripetere come ogni anno tutta la sua biografia perché potete trovarla nell’archivio del mio sito rispolverando gli articoli che ho pubblicato negli anni passati ma mi limito solo ad esprimere qualcosa nel dire che è stato un grande poeta dialettale ma forse la “sfortuna” – se così vogliamo dire -di essere un sacerdote, un uomo umile e pronto a servire gli altri –   non gli ha permesso di far conoscere la sua poesia fuori dai confini del lametino. Nel 1983 su una rivista calabrese (Calabria Letteraria)  molto apprezzata e che ogni buon letterato calabrese conosce – don Natale Colafati scriveva  così di Giulio….” Mi è capitata la buona ventura  di imbattermi in un umile ma autentico poeta, degno erede dei più illustri e grandi poeti calabresi: Giulio Fazio Fazio……” .

DON GIULIO COL VESCOVO RIMEDIO A DIPODI

DON GIULIO COL VESCOVO RIMEDIO A DIPODI

 Poi don Natale proseguiva “….nato nel 1940 a Feroleto, dove vive, dal carattere schivo e naturalmente avverso ad ogni ufficialità ma dalla sensibilità viva, pronta a cogliere ogni sfumatura di ciò che lo circonda, e dall’ispirazione genuina che nobilita ciò che tocca e si esprime in forme limpide e piacevoli, che penetrano nelle fibre più intime  come una boccata di ossigeno puro e spingono ad un nuovo cammino con ritrovata lena…. E’ un umanità sofferta quella del Fazio oscillante tra l’osservazione timida e staccata e la compartecipazione responsabile. In questa  altalena di sentimenti il severo giudizio morale si piega da trilussiana condanna ed astensione, quasi smarrita, da ogni giudizio. Ed i fatti scorrono e le persone si avvicendano con le loro piccole storie, rifiutando ogni verbosa valutazione..” Per quanto riguarda le sue opere non possiamo non citare  “Rucciuli”, Fasano Editore, Cosenza 1979,  “Serratura do tuttu”, Feroleto Antico 1981,”Pruverata alla fhine”, Feroleto, 1982

Senza andare oltre aggiungo solo che tra i tanti ricordi che ci ha lasciato non possiamo dimenticare la chiesetta del Silenzio costruita 20 anni fa per sua volontà e che conserva molte icone da Lui stesso realizzate e tantissime testimonianze di Fede.

Buon anniversario Don Giulio…………

                                                                                        FRANCO FALVO

Franco Falvo

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