IL CORAGGIO DI CAMBIARE, RIFLESSIONI DI UN EMIGRATO

IL CORAGGIO DI CAMBIARE, RIFLESSIONI DI UN EMIGRATO

….Basilea è una città nella quale la popolazione utilizza molto viaggiare col Tram e di conseguenza i tram sono sempre molto affollati. Il rischio di contrarre il Coronavirus era molto alto e pertanto avevo deciso, al fine di salvaguardare la mia salute e di non correre rischi, di recarmi al lavoro a piedi. Non era una cosa da poco poiché ero costretto ad alzarmi, verso le 4 e mezzo del mattino e, dopo aver fatto una veloce colazione, percorrevo 5 chilometri a piedi ogni mattina e altri 5 chilometri la sera per ritornare a casa, e tutto cio’ dopo una lunga e pesante giornata lavorativa.

Camminare è sempre stato piacevole per me. Da giovane praticavo molta attività sportiva percorrendo lunghi tratti a piedi sulle strade asfaltate o nei viottoli di campagna, ed inoltre sporadicamente – come già narrato in precedenza- partecipavo anche a competizioni sportive di corsa su strada.

Il tratto di strada che percorrevo a piedi ogni mattina era pianeggiante e si snodava interamente all’interno del centro abitato della città. Dalla piccola Basilea – quella che viene indicata come la parte nuova della città, sviluppatasi in epoca moderna al di la’ del Reno e realizzata in parte da edifici nuovi- mi recavo dall’altra parte del fiume, nella vecchia e storica Basilea, dove era ubicato l’impianto sportivo.

Ed ogni volta che percorrevo questo tratto di strada, con un pesante zaino sulle spalle, nel cui interno c’era tutto l’occorrente per il lavoro ma anche per il viaggio stesso come un ombrello, un impermeabile in caso di pioggia, una bottiglia d’acqua ed un paio di scarpe di ricambio, i miei pensieri ritornavano alla mia terra, quella Calabria che avevo tanto amato in passato e che ancora amavo, anche  se da un po’ di tempo l’avevo messa in secondo piano nella mia testa, a causa delle miei complicate vicende esistenziali. Ed ogni volta che nella mia mente riaffioravano tanti di quei bei ricordi di vita paesana, quei momenti e quelle sensazioni che puoi vivere solo al sud, tra il calore della tua gente ed il profumo della tua terra d’origine, lungo il viaggio cercavo appigli di distrazione per non scendere molto in profondità nel mio animo, e rischiare di cadere cosi’ nella tristezza o sprofondare in una forma acuta di nostalgia.

Ma al di la’ di questo portavo con me la consapevolezza che nella parte piu’ nascosta del mio cuore, esisteva comunque tutto il mio passato, nulla era stato cancellato, annientato, distrutto, ma tutto cio’ che apparteneva alla vita trascorsa nel mio paesino del sud Italia, si trovava tutto racchiuso in una minuscola ed invisibile bolla d’aria quasi come narcotizzato, sedato, compresso o per meglio dire in letargo con il rischio di una imminente esplosione. Ma speravo che questo non accadesse, almeno non in questa fase delicata della mia vita, non adesso che tutto era cosi’ indefinito ed incerto. Temevo che il riemergere di tutti i bei ricordi della mia vita avrebbero frenato la forza e l’entusiasmo che mi portavo dietro in questa nuova avventura di emigrato.

Avevo ancora molti problemi da risolvere, ed avevo la consapevolezza che se mi fossi lasciato andare a sentimenti di nostalgia e di malinconia, per me, sarebbe stato molto piu’ difficile riuscire ad ambientarmi e sopravvivere in una terra straniera, una terra molto bella e che avevo iniziato da poco ad esplorare e a conoscere meglio.

Il mio desiderio era quello di potermi al piu’ presto ambientare ed integrare, poiché portavo in me la consapevolezza che nel mio Sud, difficilmente ci sarebbe stato piu’ un posto per me.

 tratto dal libro : Il coraggio di cambiare di Franco Falvo

 

Franco Falvo

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